di Pietro Biancardi
Caro Lettore che ti senti toccato da questa legge che limita gli sconti, ci sono un paio di cose che devi considerare e che i giornali in questi giorni hanno trattato in modo molto superficiale.
La legge sul prezzo del libro non è frutto del corporativismo all’italiana (o almeno non solo, tornerò su questo più avanti) ma di un dibattito a livello mondiale vecchio quanto l’editoria. Il problema di fondo è: il libro è un prodotto come tutti gli altri e come tale deve sottoporsi alle leggi di mercato o è un fragile strumento di diffusione della cultura e come tale ha bisogno di leggi ad hoc?
Dall’esperienza degli altri paesi che da decenni si sono dotati di una legge per il libro, alcune cose ormai si sanno per certo mentre altre sono ancora da capire.
I difensori della legge sostengono che senza sconti gli editori non avranno più convenienza a gonfiare i prezzi per poi scontarli. Molte ricerche hanno cercato di calcolare se il prezzo medio dei libri è diminuito o aumentato in seguito a una maggiore regolamentazione, ma non esistono dati certi al riguardo: indipendentemente dall’esistenza o meno di una legge sul prezzo del libro i mercati librari sono molto diversi da paese a paese e quindi difficilmente confrontabili (i prezzi dipendono da ampiezza del mercato, sovvenzioni pubbliche o meno, esenzioni o facilitazioni fiscali, ecc).
Non è neanche dato di sapere quale dei due modelli ha portato una maggiore diffusione della lettura (sempre che un’influenza l’abbiano avuta) perché dipende da troppi fattori (culturali, storici, economici, ecc).
Quello che si sa per certo invece è che l’abolizione (o la limitazione) degli sconti (come ad esempio in Francia, Germania, Spagna, Olanda, Norvegia) ha favorito
1. la sopravvivenza su tutto il territorio delle librerie indipendenti;
2. un maggiore aumento del numero di titoli diversi pubblicati ogni anno, e quindi un aumento della “bibliodiversità”.
Se si pensa, come il gruppo dei Mulini a vento, che le librerie indipendenti su tutto il territorio e un maggior numero di titoli diversi disponibili sul mercato siano una fondamentale risorsa culturale per un paese, allora la cosa più saggia è dotarsi di una legge sul prezzo fisso.
Per approfondimenti su questi e altri argomenti interessanti rimando alla bibliografia finale.
E veniamo alla legge appena entrata in vigore in Italia, la legge Levi, da molti ribattezzata subito la legge anti-Amazon. Bene, il nome ci pare appropriato.
Da anni, ben prima che Amazon aggiungesse il suffisso .it, i Mulini a vento si battono per una legge sul modello tedesco o francese, ovvero con il prezzo imposto univocamente dall’editore, e non scontabile se non dopo 18 (o 24) mesi dalla pubblicazione. Ma ecco l’exception italienne, per così dire. Tra tutti i paesi che si sono dotati di una legge sul libro, solo l’Italia ha permesso un così alto grado di elasticità: sconto massimo 15% (ma con deroghe fino al 25%). Eppure il 15% è uno sconto che una libreria indipendente difficilmente riesce a permettersi. E allora perché il 15%? Perché il 15% è uno sconto più che sostenibile per le catene e per le italiche librerie online, che in questo modo riescono da un lato a rimanere più appetibili di una libreria indipendente, e dall’altro a essere concorrenziali rispetto a pesci più grandi di loro: supermercati o agguerriti competitor americani. E allora chi va davvero a proteggere questa legge? E con che tempismo!
Noi Mulini a vento dobbiamo essere contenti? No, questa legge non soddisfa neanche noi. Ma si tratta di un primo passo – maldestro – nella direzione giusta. Ecco perché andremo avanti nella nostra missione che riteniamo culturale: dotare anche l’Italia di una legge più equa e concorrenziale (vinca il migliore, ma ad armi pari) rispetto a quella attualmente in vigore, che non si limiti a disciplinare il prezzo dei libri ma si proponga anche e soprattutto di promuovere seriamente la cultura e la lettura nelle scuole e grazie alle istituzioni più malauguratamente sottovalutate nel nostro paese: le biblioteche.
Pietro Biancardi – Iperborea
per i Mulini a vento
Qualche spunto per approfondire:
1. Per una panoramica storica e mondiale del dibattito sul tema del prezzo dei libri
2. Un articolo contrario alla legge ma che sottolinea alcuni problemi del mercato del libro.