di i Mulini a Vento
la legge sul prezzo del libro che aspettava dal Ministro Romani la Deliberante per poter passare direttamente alla Camera, sarà invece discussa in Aula mercoledì.
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aggiornamento del 24 febbraio u.s.
Cari amici editori e librai, cari amici lettori, non abbiamo dato notizie ultimamente sulla legge sul prezzo del libro perché dopo tanto aspettare, battersi, tentare, abbiamo preferito aspettare una notizia certa, buona o cattiva che fosse. Ma poiché manca ancora una provvisoria conclusione, vi aggiorniamo. Ultimamente, alcuni dei sostenitori della legge Levi hanno cambiato atteggiamento nei nostri
confronti, riconoscendo che ‘avevamo fatto un buon lavoro e migliorato la legge’, e ci hanno offerto un compromesso:
1. un tetto del 25% allo sconto delle promozioni,
2. un tetto del 15% dello sconto per le vendite su Internet (allineando quindi gli store on-line alle librerie)
3. che una stessa promozione non sia ripetibile nell’arco dell’ anno solare.
4. Una verifica del funzionamento della legge dopo un anno.
In cambio non ci saranno limitazioni di numero e di periodo per le promozioni (fatto salvo il mese di dicembre).
Avremmo potuto, facilmente, mandare tutto all’aria. Perché ormai, con quel che sta succedendo, sia al Senato che alla Camera la questione ha perso attualità e interesse. Ma non ce la siamo sentita di prenderci la responsabilità di far cadere la possibilità di una legge sul prezzo del libro forse per sempre, certo per anni.
A queste condizioni, Ricardo Levi pensava che il ministro Romani (liberista convinto) avrebbe concesso la deliberante. La Commissione VII della Camera sembrerebbe disponibile ad approvare subito il nuovo testo, che verrebbe applicato a partire da Settembre (perché i gruppi vogliono godersi la loro totale libertà per qualche altro mese). L’uso del condizionale è dettato dal fatto che sono passati ormai diversi giorni e non abbiamo avuto altre notizie.
Questa è dunque la situazione: i Mulini a Vento, consultati diversi altri editori e librai, hanno accettato il compromesso perché una ‘prima’ legge venisse promulgata. La palla è passata al governo e alla Camera, poiché la Commissione del Senato ha sottoscritto i nuovi emendamenti.
Ma, se volete far sentire la vostra voce, abbiamo imparato di nuovo in questi giorni che la piazza è un luogo sonoro.