luglio 14, 2015

Premio Sinbad – Premio Internazionale degli Editori Indipendenti

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Gentili editori,

vi invitiamo a partecipare alla prima edizione del Premio Sinbad, premio internazionale degli editori indipendenti.
nel corpo dell’email troverete il meccanismo del premio.
per il bando, la scheda di partecipazione e altre informazioni, vi rimandiamo invece al sito del Premio Sinbad

Il meccanismo del Premio
Ogni editore indipendente è invitato a partecipare con un libro di narrativa italiana o straniera pubblicato dal 1° giugno 2014 al 31 maggio 2015. La data di scadenza del bando è il 25 luglio 2015. La prima giuria è chiamata a esprimersi entro il 30 settembre 2015 con una rosa di 10 titoli di narrativa italiana e 10 titoli di narrativa straniera tra quelli pervenuti alla Segreteria organizzativa. La seconda giuria annuncerà la terna dei finalisti di ciascuna sezione il 21 ottobre 2015 in un incontro alla Casa delle Letteratura di Roma in cui i giurati dichiareranno e motiveranno le loro scelte. Il 21 e 22 novembre al Teatro Margherita di Bari, a seguito di una discussione davanti a una platea di lettori, ogni giurato dovrà dare pubblicamente ragione della propria scelta. Il vincitore di ciascuna sezione riceverà 4.000 euro. Alla fine della discussione della giuria e della proclamazione dei vincitori, la platea sarà chiamata a dare il Premio della Platea, esprimendo il proprio vincitore all’interno delle due terne dei finalisti.

La Prima Giuria è composta dagli elementi decisivi nella diffusione della lettura:
Biblioteche: Biblioteca Gino Baratta (Mantova), Casa delle Letterature (Roma), Sistema Bibliotecario della provincia di Lecce.
Blog letterari: BookFool (Laura Pezzino, Vanity Fair), Tazzina di Caffè (Noemi Cuffia), Tempoxme (Giuditta Casale).
Circoli di lettura: Circolo dei lettori (Torino), Presidi del Libro (Puglia), @TwoReaders (Twitter).
Librerie: Dickens (Taranto), Marco Polo (Venezia),Il pensiero meridiano (Tropea).

La Seconda Giuria è composta da critici e scrittori:

Narrativa italiana: Franco Cordelli, Andrea Cortellessa, Marcello Fois, Michele Mari, Elisabetta Rasy.

Narrativa straniera: Simonetta Bitasi, Concita De Gregorio, Nicola Lagioia, Marco Missiroli, Michela Murgia.

febbraio 20, 2015

Respinto lo sconto selvaggio, una vittoria per librai ed editori

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Il consiglio dei ministri che oggi ha varato il disegno di legge sulla Concorrenza ha deciso di stralciare la parte che avrebbe praticamente abrogato la legge Levi, quella che fissa un tetto massimo di sconto sui libri al 15%. La protesta e la mobilitazione dei giorni scorsi, soprattutto da parte di librai ed editori indipendenti, oltre che di attori istituzionali come il Centro per il libro e la lettura attraverso la voce del suo presidente Romano Montroni, ha bloccato una misura dissennata che avrebbe portato un colpo mortale al pluralismo culturale e alla effettiva possibilità di concorrenza. L’Odei si rallegra del ripensamento del governo e conferma l’appuntamento per il 27-29 marzo a Book Pride, fiera dell’editoria indipendente, quando presenterà la propria proposta di legge per il libro.

info@odei.it
http://www.odei.it
http://www.bookpride.it

dicembre 27, 2014

#unulibroèunlibro

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[Comunicato Stampa AIE – 23 Dicembre 2014]

“Ora possiamo davvero dire che #unlibroéunlibro: dal 1 gennaio gli ebook in Italia saranno trattati come libri anche ai fini fiscali”. Una “vittoria per il Paese e non solo per il mondo del libro”: queste le parole del presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo in occasione dell’approvazione della legge di stabilità che sancisce definitivamente l’applicazione dell’iva al 4% – e non più al 22% – ai libri digitali, come per i libri di carta.
“L’Italia riconosce così ufficialmente che un libro è un libro, al di là del supporto – ha proseguito – In questo modo si aprono scenari nuovi per la lettura in Italia: per questo è una vittoria di tutto il paese. Un successo per chi legge, per chi non lo fa e potrà scegliere la modalità di lettura, una vittoria del buon senso prima di ogni altra cosa”.

Per saperne di più della campagna #unlibroèunlibro e per vedere chi ha aderito: unlibroeunlibro.org

dicembre 15, 2014

se una favola vale più di un regalo

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di Antonella Agnoli [La Repubblica, lettere, 12 dicembre 2014]

Bologna, Piazza Maggiore, sabato mattina, una coppia di trentenni con un bambino che appena cammina e un passeggino carico di acquisti. Papà: “Adesso io e te andiamo in Sala Borsa, la mamma va a fare acquisti”. Nel caleidoscopio delle luminarie natalizie, nella frenesia dello shopping, a Bologna c’è una biblioteca nella piazza centrale: a Roma in piazza Navona ci sono solo gelaterie, a Milano in piazza Duomo solo i piccioni. In un paese “rassegnato e triste” (l’ultimo rapporto Censis) ci sono ancora dei luoghi dove i papà vanno a leggere storie ai figli, forse sospettando che i guanti ricamati in filigrana d’oro e pietre che Dolce e Gabbana propongono per Natale non assicurino la felicità né il futuro. In Italia di biblioteche come Sala Borsa ce ne sono poche, troppo poche, ma mi piace pensare che dove ci sono ci sia anche più coesione sociale, più qualità della vita, più amore per la cultura. In un paese dove la politica è senza morale (vedi Roma e Milano Expo, appunto) pezzi di società civile tentano ogni giorno di mantenere un minimo di comportamenti etici, di senso della comunità, di impegno verso le nuove generazioni. A Bologna, di fronte a Sala Borsa, si trova una grande, storica libreria per ragazzi, le Giannine, non un negozio di Prada. Magari anche i luoghi contano, se vogliamo delle città meno infelici, un paese meno rassegnato.

[l’immagine in apertura è di Shaun Tan]

dicembre 11, 2014

punto e a capo?

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[da public policy – 11 dicembre 2011]

Abolire il limite massimo del 15% di sconto applicabile sui libri, fissato dalla legge Levi del 2011. È questa – a quanto si apprende – una delle norme contenute nella bozza del disegno di legge sulle liberalizzazioni e sulla concorrenza, su cui il governo è al lavoro. Di conseguenza verrebbero aboliti i commi 3 e 4 dell’articolo 2 della legge Levi che, rispettivamente, permettevano una deroga alla regola del tetto massimo agli sconti per il mese di dicembre e permettevano una sconto massimo del 20% in occasione di eventi particolari come manifestazioni o fiere.

Dunque la vendita dei libri tornerà ad essere soggetta alle norme in materia di vendite promozionali, di saldi di fine stagione e di disciplina del settore della distribuzione commerciale previste dal decreto 223/2006 e dalla legge 248/2006. La legge Levi è stata varata nel 2011 a seguito di una campagna portata avanti, in particolare, dai piccoli e medi editori e dalle librerie indipendenti che denunciavano la concorrenza – definita “sleale” – portata avanti dai grandi gruppi editoriali e dalla grande distribuzione con grandi campagne di sconto sui libri. (Public Policy)

novembre 21, 2014

Giù l’Iva!

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[da La Stampa, 22 Novembre 2014 ]

L’Iva sugli ebook passa dal 22% al 4%, come per i libri cartacei. È arrivato il via libera dalla commissione Bilancio della Camera agli emendamenti alla legge di Stabilità presentati da tutti i gruppi, riformulati come l’emendamento presentato dal governo. Le risorse del mancato gettito, pari a 7,2 milioni di euro l’anno, saranno coperte dal fondo per interventi strutturali di politica economica.

luglio 20, 2014

Ri-Distribuzione

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[da Ansa.it del 19 Maggio 2014]

Il gruppo Messaggerie e il gruppo Feltrinelli si alleano e nasce il nuovo polo italiano della distribuzione libraria da 70 milioni di volumi all’anno. La joint venture sarà controllata al 70% da Messaggerie Italiane e per il 30% da Gruppo Feltrinelli. Al suo interno, si legge in una nota, saranno integrate le società di distribuzione intermedia dei due gruppi: Messaggerie Libri, Fastbook, Opportunity e Pde con il relativo ramo logistico. Le rispettive reti promozionali resteranno indipendenti e autonome.

Messaggerie Italiane si è misurata nel corso degli anni con i mestieri di editore, di distributore e di libraio. Con il Gruppo editoriale Mauri Spagnol (Bollati Boringhieri, Chiarelettere, Corbaccio, Garzanti, Guanda, La Coccinella, Longanesi, Nord, Ponte alle Grazie, Salani, Tea, Vallardi) di cui controlla il 73,77 è uno dei principali editori di libri in Italia, distributore indipendente con Messaggerie Libri e primo operatore italiano nell’e-commerce editoriale con http://www.ibs.it. Anche il gruppo Feltrinelli opera su tutta la filiera del libro, dall’editoria, con Giangiacomo Feltrinelli Editore e altre sigle editoriali collegate, alla promozione e distribuzione intermedia, al retail con la catena Librerie Feltrinelli e con i siti on-line di informazione www.feltrinellieditore.it e di e-commerce www.lafeltrinelli.it. Il gruppo è poi attivo anche nel settore immobiliare con le società Finaval ed Effe.com. Da maggio 2013 inoltre, sul canale 50 del digitale terreste è presente ‘laeffe’. “Le economie di scala della nuova società distributiva consentiranno di investire ancor più nel canale del libro fisico, in un momento di mercato difficile e in forte trasformazione, con la massima efficienza e competenza” commenta Alberto Ottieri, amministratore delegato Messaggerie Italiane. “Ci aspettiamo di poter attivare sinergie significative che ci consentiranno di essere ancora più efficaci e competitivi in un mercato del libro in fase di profonda trasformazione” ha aggiunto Carlo Feltrinelli, presidente e amministratore delegato del gruppo Feltrinelli.

Maggio 3, 2014

il killer delle librerie

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di Luca Ricci [il Messaggero, 3 Maggio 2014]

A Roma chiude anche Arion Montecitorio, la cosiddetta libreria dei parlamentari (traetene da soli conseguenze e simboli). Pochi mesi fa era toccata la stessa sorte alla Feltrinelli di via del Babuino- quarta Feltrinelli aperta in Italia e punto di ritrovo storico dell’intellighenzia post boom (Fellini, Moravia, Morante, Balestrini)-, e ancora prima ad abbassare le serrande era stata la libreria Croce di Corso Vittorio Emanuele.

Più del de profundis che periodicamente qualche istituto di ricerca ci propina sui dati di lettura in Italia, mi sembra questa la foto più terribile della crisi per quanto riguarda la filiera del libro. La moria dei librai coinvolge tutti- piccoli e grandi, catene e indipendenti- segno che c’è qualcosa di trasversale capace di sgretolare le differenze. I costi degli affitti in centro a Roma non sono più sostenibili per un business come quello del libro, ma la considerazione non ci aiuta a risolvere il mistero: perché prima le librerie potevano permettersi degli immobili in zone di prestigio e adesso no? Sia Arion che Feltrinelli riapriranno altrove, o potenzieranno punti vendita già attivi. La cultura trasloca in periferia, ma sarà ancora la stessa dentro ai centri commerciali?

Per alcuni il serial killer delle librerie romane (ma stanno morendo dappertutto) sarebbe l’ebook, ovvero il libro digitale, che ha portato via clienti e ha sgonfiato i margini, già risicati, di guadagno dei librai. Eppure il giro d’affari della letteratura digitale in Italia è in crescita ma riguarda percentuali ancora basse (si parla di numeri di molto inferiori al 5%). Quali sono allora le ragioni di questa crisi, di questa ecatombe?

Nel libro di Roberto Casati “Contro il colonialismo digitale, istruzioni per continuare a leggere” (Laterza, pag. 130, € 15,00) viene fatto il nome del colpevole: la nostra distrazione. Siamo gente attaccata a un tablet dalla mattina alla sera, dedita a decifrare segni che non sono più riconducibili a un romanzo, un racconto, una poesia o un saggio. Sono storie digitali- spesso veicolate da social dove è fondamentale la condivisione (cioè l’esibizionismo, ovvero il sogno pop warholiano dei quindici minuti di notorietà)- in grado di soddisfare il nostro fabbisogno quotidiano di lettura. Leggiamo di tutto, cioè non leggiamo niente.

Il gesto di prendere un parallelepipedo di carta e sfogliarlo pazientemente dall’inizio alla fine, una pagina via l’altra- a sinistra le pagine pari, a destra le dispari- ci è insopportabile, ci manda al manicomio. In parole povere, non siamo più capaci di offrire al libro la concentrazione che ci chiede. Scrive nel suo pamphlet Roberto Casati: “Il punto di svolta, la scelta di campo segnata dall’iPad e imitatori è interessante per come prefigura il palinsesto della nostra vita mentale. Si tratta di una battaglia interessante per gli anni a venire, il cui trofeo, ambitissimo, è la nostra risorsa intellettuale primaria, l’attenzione”.

Twitter: @LuRicci74

marzo 31, 2014

Le detrazioni: a volte ritornano (ma vanno nella direzione sbagliata)

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di Giovanni Solimine

Dopo la figuraccia delle detrazioni fiscali per acquisto libri – previste nel decreto “Destinazione Italia”, poi rivelatisi inapplicabili e trasformate in un buono libri per gli studenti delle superiori – la questione torna di attualità. Infatti, l’on. Marco Causi (PD) ha presentato una proposta di legge, tendente a superare la soluzione che egli stesso individuò in occasione della conversione in legge del decreto. Il nuovo testo presenta diversi motivi di interesse: la detraibilità riguarda tutti i cittadini e non solo gli studenti, si applica anche ai libri elettronici e non solo a quelli cartacei, la copertura finanziaria non è incerta come nel decreto e viene assicurata da una modifica di alcune esenzioni fiscali di cui gode il servizio postale.

Il punto debole della proposta, che ne stravolge il significato fino al punto da rischiare di produrre un effetto contrario a quello auspicato, è nella previsione di una franchigia. La detrazione riguarderebbe solo gli acquisti eccedenti la somma di 50 euro (in una prima formulazione la soglia era fissata a 150 euro, poi è stata abbassata) e si potrebbe scaricare dalle tasse il 19% di una spesa annua fino a 850 euro. Basta fare due conti per capire il motivo per cui la proposta è concettualmente sbagliata: nell’ottica di una politica di promozione della lettura, non necessariamente vendere più libri equivale ad allargare la platea dei lettori.
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marzo 21, 2014

lettori, una generazione persa

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di Paolo Fallai [Corriere della Sera, 21 Marzo 2014]

«Ci siamo persi una generazione». Era questo lo stato d’animo, nell’austera sala della Biblioteca Angelica di Roma, che ha accompagnato la presentazione del rapporto sull’acquisto e la lettura di libri in Italia, commissionato dal Centro per il Libro e la Lettura all’agenzia di rilevamento Nielsen. Si legge sempre meno, in Italia (dal 49% al 43% della popolazione), si compra pochissimo (dal 44% al 37%). Sono dati riferiti agli ultimi tre anni, anzi per la precisione, dall’ultimo trimestre 2010 all’ultimo del 2013. Lo ha sottolineato in apertura proprio Gian Arturo Ferrari, presidente del Centro per il Libro e la Lettura: «È la prima volta che una ricerca consente di vedere le immagini in movimento del triennio 2011-2012-2013. E di cogliere così non solo le dimensioni, ma anche la dinamica della più drammatica crisi del libro dalla fine della seconda guerra mondiale».

l’articolo continua sul Corriere della Sera

[l’immagine in apertura viene da qui]