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febbraio 26, 2014

il libro allora diventa una creatura…

di Romano Montroni [librerie Coop]

Apprendo con stupore la notizia del ridimensionamento di una proposta di legge che agevolava l’acquisto dei libri (di carta) con una detrazione fiscale del 19% fino a un massimo di 2000 euro all’anno. Evidentemente, chi ci governa non tiene conto del valore della lettura, del fatto che una detrazione fiscale anche minima agevolerebbe i nostri pochi lettori. (Ricordo che, stando agli ultimi rilevamenti Istat, soltanto il 43% degli italiani legge almeno un libro all’anno – nel 2012 erano il 46% –, decisamente al di sotto della media europea.) Il libro come strumento di conoscenza e apprendimento non riceve la giusta attenzione da parte del governo, che si mostra insensibile ai problemi di editori e librai: non voglio certo sostenere che questa proposta di legge avrebbe risolto la crisi del settore, ma di sicuro sarebbe stata un segno di attenzione. Quanti di coloro che ci governano leggono libri per comprendere meglio la realtà che ci circonda? Spiace dirlo, ma devono essere pochi, altrimenti si sarebbero resi conto dell’importanza di un sostegno, anche simbolico, a librai ed editori. Invece la proposta di legge è stata svilita e stravolta, trasformata una riduzione riservata agli studenti delle superiori. Ma il sapere non si acquisisce solo sui banchi di scuola! Gli insegnanti certamente possono e devono dare degli stimoli, ma questo rappresenta soltanto l’ingresso nel mondo dei libri, che malgrado tutte le tecnologie rimangono strumenti indispensabili per la crescita culturale del paese e che dovrebbero essere una presenza costante nella nostra vita. È dimostrato che nei paesi dove si incoraggia lo sviluppo dell’editoria e delle librerie, l’indice dei lettori è più alto e le cose vanno meglio! Il grande italianista Ezio Raimondi ha scritto: “Ogni lettura importante reca in sé i segni di una relazione straordinaria, mai pacifica, mista d’inquietudine e di ebbrezza, come quando un canto si innalza d’improvviso e trova una sua armonia. Il libro allora diventa una creatura, che hai sempre a fianco e che porta nella tua vita i suoi affetti, le sue ragioni, a interpellare i tuoi affetti, le tue ragioni”. Ecco: se la commissione parlamentare che si è occupata di questo provvedimento comprendesse il valore di un simile richiamo, probabilmente avrebbe agito in modo diverso.